Associazione Culturale Due Sicile – Sede di Milano
22 dic
di Maurizio D’Angelo – NAPOLI
Leggo sul Mattino che il nostro vulcanico premier ha ipotizzato la nascita di un Politecnico dall’accorpamento delle Facoltà di Ingegneria e Architettura delle Università campane: l’idea è certamente valida, un pò meno quella di intitolarlo a
Gioacchino Murat. Infatti, pur senza sminuire il ruolo di quel Sovrano nella nascita della Scuola di Ponti e Strade, antenata della Facoltàdi Ingegneria napoletana, ci sarebbe un certo Vincenzo Cuoco che sostenne l’opportunità degli accorpamenti di studi matematici , fisici, meccanici, chimici in una sola Facoltà e, meglio ancora, ci sarebbe untal ingegner Luigi Giura che, negli anni ’30 dell’Ottocento realizzò, con soluzioni molto originali, i ponti sospesi Real Ferdinando sul Garigliano e Real Cristino sul Calore, (continua…)
22 ott
22 ott
All’avvento di Carlo di Borbone al trono di Napoli, nel 1734, l’unità monetaria di base era il ducato, che si divideva in 10 carlini; il carlino era composto da 10 grani, ognuno dei quali valeva 12 cavalli. Il ducato esisteva anche come moneta d’oro, anche se non veniva più coniato dal 1649. Dal 1734 al 1860, anche durante il periodo francese, le zecche reali di Napoli e Palermo coniarono un elevatissimo numero di monete, tanto in oro, quanto in argento e rame, fornendo ampia prova della valentia artistica degli incisori del Regno, e delle avanzate tecniche di battuta utilizzate; molte delle monete di questo periodo costituiscono infatti ancora oggi dei validi esempi di raffinatezza di disegno ed eleganza formale. Nel seguito, per ciascun sovrano del periodo borbonico, si riportano le principali informazioni sulla sua monetazione, ed alcuni significativi esempi delle monete coniate durante il suo regno. (continua…)
22 ott
di Achille della Ragione
Gentile direttore,
nel 1853 il re borbone Ferdinando II realizzava la prima tangenziale al mondo:un’arteria di cinque chilometri, che, superando delicati problemi orografici, metteva in collegamento la parte occidentale della città con la parte orientale, permettendo l’urbanizzazione di vaste aree.
L’opera fu apprezzata in tutta Europa per le soluzioni tecniche e la velocità di esecuzione. I Napoletani cavallerescamente vollero dedicarla alla regina Maria Teresa, ma il toponimo ebbe breve durata, perché subito dopo l’unità d’Italia, i Savoia decisero che un nuovo nome dovesse ricordare il loro re conquistatore dell’antico regno, anche se la strada era stata realizzata da un altro sovrano.
Questa appropriazione indebita è passata sotto silenzio per 150 anni, ma è giunto il momento per fare giustizia di questi soprusi del passato, grazie al certosino lavoro di coraggiosi storici che, lentamente, ci stanno insegnando a rivalutare la nostra storia gloriosa.
Un invito al nostro sindaco a voler dedicare questa strada a chi l’ha ideata e realizzata nell’interesse della sua amata città: Ferdinando II.
Il Mattino 10 giugno 2003
22 ott
Invenzione di Raimondo de Sangro, Principe di Sansevero
Chissà quanti pensano che il mastice marmoreo sintetico sia un’invenzione di questo secolo e spendono, per questa meraviglia, il nome di colossi multinazionali della chimica di rinomata fama.
In effetti il marmo sintetico fu inventato nel 1750 dal grande scienziato Raimondo de Sangro, Principe di Sansevero, nel suo laboratorio napoletano vicino Piazza San Domenico.
Strano che sui libri di scuola non vi sia alcuna traccia di questo illustre studioso…
Nella fotografia in alto si noti l’assenza di soluzione di continuità del labirinto (frammento marmoreo ancora oggi visibile nella Cappella del Principe di Sansevero)
22 ott
Invenzione di Raimondo de Sangro, Principe di Sansevero
Chissà quanti pensano che la stampa policroma e simultanea a colori sia un’invenzione di questo secolo e spendono, per questa meraviglia, il nome di HP di Canon o di altri colossi multinazionali di rinomata fama.
Oppure, ma è solo argomento per i più esperti stampatori, si rammenta la serigrafia quadricroma ,di più vasto dominio pubblico, ma che necessita di quattro “passate” successive. Ma anch’essa è un fatto del ventesimo secolo.
In effetti la stampa simultanea a colori fu inventata nel 1750 dal grande scienziato Raimondo de Sangro, Principe di Sansevero, nel suo laboratorio napoletano vicino Piazza San Domenico.
Strano che sui libri di scuola non vi sia alcuna traccia di questo illustre studioso…
22 ott
Si ripropone la partitura ( riduzione per banda) dell’inno del Regno delle Due Sicilie che fu suonato per l’ultima volta, ufficialmente, quando Francesco II e Maria Sofia abbandonarono la piazza di Gaeta dopo oltre tre mesi di strenua resistenza ai terroristici bombardamenti del gen. Cialdini. (continua…)
22 ott
22 ott
ARMATA DI MARE
DI SUA MAESTA’ IL RE
DEL REGNO DELLE DUE SICILIE
Ferdinando II di Borbone amò in modo particolare la Marina sia Militare sia Mercantile e profuse immensi sforzi per gli ammodernamenti dei navigli, dei porti e dei cantieri, senza mancare di fondare le necessarie scuole marittime per la preparazione di tecnici ed ufficiali.
Sotto il suo regno le flotte delle Due Sicilie primeggiavano nel Mediterraneo e solcavano i mari di tutto il mondo.
22 ott
Il teatro San Carlo è il più antico teatro, ancora operante, d’Europa. Fu voluto da Carlo III di Borbone per dare alla Capitale del Regno una rappresentanza di merito a livello europeo e mondiale. L’arch. Giovanni Antonio Medrano, colonnello dell’esercito del Regno, lo progettò con mirabile ingegno e ne diresse i lavori con tale capacità organizzativa da portare a compimento l’imponente edificio, completo di tutti gli arredi e le attrezzature teatrali, in soli otto mesi.