Associazione Culturale Due Sicile – Sede di Milano
19 ott
( dagli antichi romani ai nostri giorni )
Gaspare Scarcella
Durante il periodo romano, così come nel medioevo, gruppi di schiavi siciliani si ribellarono al potere per affermare dei diritti, che nè Roma. nè i signori feudatari, riconoscevano loro.
In questo caso specifico il brigantaggio assumeva una funzione sociale, perchè proponeva l’affermazione di una società nuova e migliore.
Allo stesso modo, in seguito, lottare contro i Savoia calati dal Piemonte in Sicilia per depredare l’isola delle poche risorse esistenti, diventerà un atto giustificativo del brigantaggio.
Non lo sarà invece, se l’oggetto della contestazione diventa l’inerme cittadino, costretto anch’egli a subire un nuovo sopruso oltre a quelli del potere.
La realtà non è così facilmente divisibile, perchè come nel caso di Salvatore Giuliano, le due linee di confine o di demarcazione tra il bene e il male non sono così evincibili.
Spetterà al lettore continuare l’indagine qui proposta.
Edito da Antares Editrice, Via Oreste Arena, 16/A – Palermo – 091-6371448- Fax 091-6377637- e-mail :
19 ott
( Il fascino discreto di Maria Cristina di Savoia )
Luciano Sola
E’ questo un romanzo storico un po’ particolare.
L’Autore pur attenendosi rigorosamente ad incontrovertibili fatti storici riesce a travolgere il lettore in un vortice di passione per un personaggio, Maria Cristina di Savoia ( madre di Francesco II ), che effettivamente possiamo ritenere del tutto trascurato dall’agiografia risorgimentale di nostra conoscenza.
Ma non solo per Lei.
Infatti la santità della Regina è sicuramente fuori da ogni discussione e l’Autore parla sì di Lei ma per parlare soprattutto di un altro grande protagonista : FERDINANDO II.
Non ci sarebbe stata Maria Cristina senza Ferdinando e forse viceversa.
La Napoli che esce da questo romanzo è una vera capitale così come lo è stata ed i primati delle Due Sicilie ben narrati ed altrettanto bene inseriti nel contesto del romanzo restituiscono al lettore del Sud una forte carica d’orgoglio, agli altri squisita ammirazione.
.
Edizioni Fratelli Fiorentino – Napoli -
19 ott
di Giuseppe Coniglio
E’ uno dei tanti libri “collage” che impazzano sulle bancarelle e nelle librerie del Sud ( e non solo). E’ infatti questo un periodo in cui gli argomenti : SUD, Brigantaggio, revisionismo, Legittimismo, Insorgenze sono diventati quasi un fatto di moda. Noi restiamo del parere che ogni testo divulgato su questi argomenti contribuisca ad incrementare il dibattito e quindi ad accrescere l’interesse intorno al progetto di una Rilettura/Riscrittura della Storia Patria. Questo è il motivo per cui diamo spazio nella nostra Biblioteca anche a questo testo che nei fatti risulta molto carente da un punto di vista cronologico, indeterminato sulle motivazioni che stavano alla base delle vicende di cui a Nicola Abalsamo ed anche scarsamente credibile nelle narrazioni delle sevizie attribuite ai cosiddetti “briganti” nei confronti delle loro vittime.
Quindi ringraziamo l’Autore e L’editore in quanto hanno dato la possibilità ai nostri lettori di fare utili confronti tra chi oggi tende ad una piena rivalutazione del fenomeno della resistenza anti-sabauda e chi come Giuseppe Coniglio non è dello stesso parere.
N.B. Vedi Recensione de ” Il Brigante Cappuccino “
Capone Editore, Via prov.le Lecce-Cavallino, km 1,250 – 73100 LECCE- Tel. 0832.612618
19 ott
di Giuseppe Coniglio
E’ uno dei tanti libri “collage” che impazzano sulle bancarelle e nelle librerie del Sud ( e non solo). E’ infatti questo un periodo in cui gli argomenti : SUD, Brigantaggio, revisionismo, Legittimismo, Insorgenze sono diventati quasi un fatto di moda. Noi restiamo del parere che ogni testo divulgato su questi argomenti contribuisca ad incrementare il dibattito e quindi ad accrescere l’interesse intorno al progetto di una Rilettura/Riscrittura della Storia Patria. Questo è il motivo per cui diamo spazio nella nostra Biblioteca anche a questo testo che nei fatti risulta molto carente da un punto di vista cronologico, indeterminato sulle motivazioni che stavano alla base delle vicende di cui a Giuseppe Padovano ed anche scarsamente credibile nelle narrazioni delle sevizie attribuite ai cosiddetti “briganti” nei confronti delle loro vittime.
Quindi ringraziamo l’Autore e L’editore in quanto hanno dato la possibilità ai nostri lettori di fare utili confronti tra chi oggi tende ad una piena rivalutazione del fenomeno della resistenza anti-sabauda e chi come Giuseppe Coniglio non è dello stesso parere.
N.B. Vedi Recensione de ” Il Brigante Pagnotta “
Capone Editore, Via prov.le Lecce-Cavallino, km 1,250 – 73100 LECCE- Tel. 0832.612618
19 ott
( L’utopia della Libertà e la realtà dell’oppressione )
Antonella Grippo
Antico regime e Rivoluzione, in Francia, in Europa, in Italia, nel Meridione.
Uomini, immagini, idee e movimenti della frattura politica, sociale e religiosa che dal 1789 continua ad agitare i nostri tempi mentre la memoria dei popoli rivendica sempre più la verità e incide nella vita quotidiana.
…Ma la libertà non è cambiare padrone.
Non è parola vana e astratta.
E’ dire, senza timore, “è mio” e sentire forte il possesso di qualcosa, a cominciare dall’anima.
E’ vivere ciò che si ama.
Vento forte ed impetuoso in ogni generazione rinasce. Così è stato, così sempre sarà.
Edito da Controcorrente, Via Carlo de Cesare, 11 – 081-421349/081-5520024- Fax 081-4202514- e-mail :
19 ott
Abele De Blasio
presentazione di Gianni Custodero
Fatta salva la bella presentazione di Gianni Custodero questo libro non meriterebbe alcuna recensione se ci si soffermasse ad una sterile e fugace lettura.
L’autore scrive a distanza di ca. 40 anni dai fatti stando ben accorto a non urtare animi suscettibili e/ rancorosi appartenenti al regime di governo italiano ormai “più che liberale” e già proiettato verso l’esperienza fascista. Il primo conflitto mondiale è alle porte, la cosiddetta “quarta guerra d’indipendenza” chiamerà alle armi oltre cinque milioni di sudditi del novello Regno d’Italia. . . i fantasmi dell’ex Stato delle Due Sicilie devono restare ben chiusi dentro gli armadi.
De Blasio presenta alcuni personaggi delle insorgenze post-unitarie, scientemente definite di puro brigantaggio, come veri e propri soggetti criminali. Nessuna motivazione politica è addotta a giustificazione del loro operato. Anzi ricorre perfino alle assurde, più che fantascientifiche, illazioni di Cesare Lombroso per giustificare la natura precostituita del delinquente che già risiederebbe nelle pieghe del DNA ( all’epoca sconosciuto!) ovvero nelle fattezze craniche e/o facciali.e nei tratti somatici, in genere, tipici del malfattore nato.
Le bande di Barone, quella di Nunzio Di Paolo, di Caprariello, di Vuolo,di Pilone, del delatore Caruso, di Carbone e di Giordano vengono presentate come organizzazioni di ordinaria delinquenza. La cattura e l’uccisione di questi individui come giustizia incontrovertibile…….eppure qualche messaggio particolare, scritto tra le righe, De Blasio riesce a trasmetterlo.
Parla male di questi uomini perchè vuole parlarne anche bene, cioè vuole mantenerne in vita il loro ricordo senza incorrere nelle maglie di una censura a quel tempo sicuramente attenta a qualsiasi espressione di dubbio sulla legittimità dell’usurpazione del Regno delle Due Sicilie.
Anzi è così furbo che in più passi della narrazione fa gridare ai protagonisti persino Viva Francesco II, cosicchè risulta molto difficile al lettore accorto distinguere tra millantate grassazioni perpetrate dai legittimisti del governo borbonico e comprensibili operazioni di resistenza militare verso chi dimostrerà con i fatti, nei successivi 140 anni, la pervicace volontà di colonizzazione del Sud.
Edito da CAPONE EDITORE., Via Provinciale Lecce-Cavallino, km. 1.250-Lecce- Tel. 0832-612618
19 ott
( Durante il dominio napoleonico 1796-1815 )
Francesco Mario Agnoli
Questo saggio è nei fatti un notevole riferimento per tutti gli studiosi che appartengono a quel movimento culturale a tutti noto come “Revisionista” e che si pone il sacro obbiettivo di scrivere la storia. Quella vera, che per troppo tempo è rimasta occultata nei polverosi scaffali degli archivi di stato.
La storia della Contro-Rivoluzione ovvero della resistenza all’invasore francese portatore della cosiddetta libertà o del più attuale termine “Democrazia” non è indolore. Morirono centinaia di migliaia di uomini e donne, chi gridando Viva il re! chi Viva Maria! tutti comunque con la convinzione di stare dalla parte giusta, quella che difendeva le Tradizioni Cattoliche.
L’autore non si limita comunque al semplice resoconto degli avvenimenti militari; egli approfondisce anche lo studio di quelle lacerazioni sociali che, nate duecento anni orsono con l’imposizione di un nuovo corso, ancora sono ben evidenti ai giorni nostri. Possiamo ben dire che anche le contraddizioni della nostra politica odierna possono ricondursi alla pervicace volontà, imposta dalla rivoluzione francese: quella di voler costruire a tutti costi un “uomo nuovo” libero dalla tradizione e schiavo di un progresso fine a se stesso.
Edito da Istituto per la Storia delle Insorgenze, Via Castelmorrone, 8- 20100 Milano- tel 02-730.514
19 ott
( Alla luce del lume eterno )
…le straordinarie invenzioni del Principe di Sansevero
Mario Buonoconto
Un affascinante itinerario tra le misteriose invenzioni e gli incredibili esperimenti del principe di Sansevero, signore di Torremaggiore, Castelnuovo, Casalvecchio e Casalnuovo ( poi Casalnuovo Monterotaro), Raimondo de Sangro.
Questo studio è guidato da Mario Buonoconto, studioso esperto di scienze esoteriche, e profondo conoscitore di storia delle religioni e di storia napoletana.
ADSIC vuole proporre questo testo, un po’ diverso da quelli ordinariamnete ospiti della biblioteca, per i seguenti motivi :
1) Le invenzioni del principe di Sansevero sono da considerarsi di estrema importanza scientifica ancora oggi e meritano un più attento riconoscimento mediatico.
2) Lo sviluppo tecnologico di tipo “autarchico” della città di Napoli trova nella scuola del principe Raimondo il proprio slancio primordiale.
3) Che lo sviluppo delle scienze enciclopediche così magistralmente organizzato dal principe di Sansevero, massone dichiarato e pubblicamente accettato, non trovava ostacoli insormontabili nelle vigenti istituzioni napoletane.
Edito da ALOX s.as. 2001 di Filippo Masucci e Calata S. Marco N.ro 4, 80133 Napoli- tel. 081/5518788
19 ott
Massimo Viglione
( Le insorgenze controrivoluzionarie dalle origini al 1814 )
Presentazione di Roberto de Mattei
La storia della Controrivoluzione cattolica e monarchica in Italia costituisce sicuramente una delle pagine più mistificate e volutamente occultate da certa storiografia.
Solo in tempi recentissimi è iniziata una seria opera di revisione su quanto è accaduto in Italia durante l’epoca del Risorgimento, ed in particolare durante il suo periodo iniziale, gli anni della invasione napoleonica.Con la discesa del Bonaparte l’intero popolo italiano è insorto in armi contro l’invasore giacobino, terrorista, repubblicano e ladro, conducendo per diciotto anni una vera e propria Crociata in nome dei valori della civiltà, della tradizione e della società cattolica e monarchica. Proprio come in Vandea, proprio come in Spagna.
La differenza, però, è che la storia della Controrivoluzione italiana è del tutto sconosciuta al grande pubblico, inesistente in qualsiasi manuale di storia; eppure, una volta che si ha il quadro completo dell’accaduto, si resta stupefatti per la grandiosità di cotanti eventi, per l’èroismo di centinaia di migliaia di italiani che hanno lasciato ogni cosa per andare a difendere i loro Sovrani, le loro chiese, le loro case, la loro civiltà, pronti a tutto, fino alla morte. Ma ancor più si resta stupefatti per come la patria storiografia sia riuscita ad occultare tutto questo, a cancellarlo completamente dalla coscienza storica nazionale.
Per questo Massimo Viglione ha svolto l’opera più scontata, ma la più necessaria, per iniziare una seria revisione storica: quella di raccontare anzitutto i fatti, così come essi si sono verificati.
Il materiale storico è vastissimo, e l’autore l’ha solo iniziato ed impostato; ma già
così ne esce un quadro meraviglioso di eventi eroici e drammatici, come le Pasque Veronesi, la rivolta di Lugo, la spedizione del Ruffo, l’Armata aretina, la
guerriglia in Liguria e Piemonte, ecc. Come eroica e drammatica è stata la vita dei più grandi protagonisti della Controrivoluzione italiana, come Fra’ Diavolo, Sciabolone, Rodio, fino ad arrivare all’eroe per antonomasia di tutta la controrivoluzione antinapoleonica, il tirolese Andreas Hofer.
Una nuova pagina di storia, tutta da riscrivere e da scoprire. Una storia tanto drammatica quanto gloriosa: l’inizio della guerra fra la Rivoluzione laica e democratica e la Controrivoluzione cattolica e monarchica.
Massimo Viglione (n.1964) cultore della materia per la Cattedra di Storia Moderna dell’Università di Cassino, si è specializzato nel dibattito storico sulla Rivoluzione Francese, in particolare in rapporto alla storia italiana del Risorgimento, partecipando a convegni nazionali ed internazionali. Altre sue pubblicazioni sono il libro: La Rivoluzione Francese nella storiografia italiana dal 1790 al 1870 (Roma, 1991), e vari saggi ed articoli storici pubblicati sul mensile Cultura & Libri e sulle riviste francesi L’Emoi de l’Histoire e Fidelis.
Edizioni EffeDiEffe ( FdF), Via Santa Maria Segreta, 6 - 80123 Milano
19 ott
Vito Cicale – Giacomo Verrengia
Prefazione a cura del Prof. Giovanni Turco
Il CATECHISMO REALE di Monsignor Pietro De Felice, vescovo di Sessa Aurunca, pubblicato con permesso di stampa il 12 Ottobre 1799, nelle intenzioni dell’Autore doveva essere un sussidio di natura pedagogico-catechetico e pastorale consegnato a tutti i parroci della diocesi.Un catechismo tutto teso alla formazione della coscienza dei fedeli cristiani, ingannati dagli errori portati dal vento nuovo del giacobinismo; un vademecum per la formazione di un buon cittadino che fosse di aiuto alla religione. alla società e a se stesso.
Certamente tale catechismo ci fa comprendere chiaramente la scelta controrivoluzionaria del Vescovo Pietro De Felice, ci mostra la sua fedeltà al Re e il suo attaccamento ai valori religiosi e tradizionali che la ventata rivoluzionaria repubblicana non solo non difendeva, ma molte volte calpestava attraverso il disprezzo, la persecuzione e gravi violenze. Il Vescovo di Sessa Aurunca, in seguito, pagherà con l’esilio questa sua scelta di fedeltà alla religione e al Re: il giorno 8 Agosto 1807 fu obbligato a lasciare la sede episcopale di Sessa per vivere ad Assisi.
Edito da Controcorrente, Via Carlo de Cesare, 11 – 081-421349/081-5520024- Fax 081-4202514- e-mail