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Associazione Culturale Due Sicile – Sede di Milano

Archivio per la categoria ‘Libri consigliati

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Silvio Vitale

Antonio Capece Minutolo, principe di Canosa, uomo politico e vigoroso polemico legittimista,
è il maggior esponente delle correnti razionarie avverse alla rivoluzione settario-liberale
che va sotto il nome di risorgimento. L’invasione francese del ’99 lo vide in un primo tempo
sostenitore degli antichi privilegi della Nazione e della Città, poi eccitatore della reazione
popolare e contadina, infine congiurato realista.
Durante la prima restaurazione borbonica, l’incomprensione e la perfidia di alcuni influenti
consiglieri della Corte napoletana ce lo presentano paradossalmente sul banco degli imputati
quale aristocratico. Ma egli, convinto che l’opera dei ministri non intacca la buona fede del
monarca, non esita, nel 1806 anno dell’inizio della seconda occupazione francese voluta da
Napoleone, a seguire Ferdinando IV nell’esilio siciliano.
Comanda durante il Decennio un manipolo di soldati fedeli nell’isola di Ponza in beffarda sfida
alla buffa maestà Giuseppino-Napoleonica e al successore di questi Gioacchino Murat. La caduta di Napoleone registra l’attività del Canosa presso la Corte di Spagna in favore del ritorno di Ferdinando IV sul trono di Napoli.
Di poi ministro di polizia reclama una dura repressione del carbonarismo, ma è messo in minoranza nel governo e rassegna le dimissioni. Dal suo esilio toscano profetizza però che la irresponsabile condotta dei ministri napoletani condurrà alla rivolta; è questa la tesi contenuta nella sua opera più nota “I Piffari di Montagna”. Non passa un lustro ch ei carbonari, fatti arditi dalla debolezza del governo, si sollevano e Ferdinando IV dà la costituzione. L’Austria interviene nel regno.
Il Canosa rientra da trionfatore a Napoli, ma per poco.
Tornano a prevalere, sotto l’impulso del Metternich, le mezze misure e la politica d’amalgama tra fedeli al Trono e palesi eversori. Si determina il secondo volontario esilio del Canosa. IL 1831 lo vede accanto al duca di Modena Francesco IV durante la congiura di Ciro Menotti. Nel Ducato, rompendo l’atmosfera stagnante della stampa conformista inaugura il giornalismo reazionario, succoso e brillante, denso di notizie e d’idee.
Nel Ducato prima e negli Stati pontifici poi si fa promotore della costituzione di milizie
lealiste di popolani e contadini. Il tramonto della su avita lo vede infine impegnato contro il
fenomeno tutto nuovo di un cattolicesimo liberale e contro le reiterate calunnie della asinina sovrana liberalesca canaglia, di cui la Storia del Colletta si fa portavoce.
L’epistola contro il “general somaro” è un violento libello che contrasta profondamente con il tono didascalico e solenne della “Storia del Colletta”, ma ha il pregio di un sincero e leale rispetto della verità che alla seconda manca.
Silvio Vitale avverte di essersi accostato alla figura del Principe di Canosa non sotto la spinta di una mera curiosità storica, ma in accorata ammirazione di un pensatore politico, sulla cui vicenda ingiustamente grava il velo della incomprensione e dell’oblio.
Si dirada il quadro fosco dipinto dal Colletta di un Canosa intento a “trattare opere inique sotto immagini del Salvatore e dei Santi”. Ma anche la semplice definizione del Canosa quale “Don Chisciotte della reazione”appare inadeguata.
Pur nei tratti rapidi del testo appare invece la figura autentica di Antonio Capece Minutolo.

Radicato nelle tradizioni patrie di cui è l’estremo campione, egli è altresì il difensore di uno stato gerarchico ed organico che riconosca la sua origine sovrannaturale; conoscitore profondo della realtà politica del suo tempo egli, così come Vincenzo Cuoco nel campo avverso è la coscienza critica della rivoluzione, rappresenta la coscienza critica della reazione e della restaurazione.

 

Napoli, Arturo Berisio Editore

Na vranca ‘e fetiente

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( Quelli che hanno fatto l’unità d’Italia )

Grafica di Carmine Palatucci

Gabriele Marzocco

 

Quelli che hanno fatto l’unità d’Italia sono stati presentati sempre come degli eroi: i cosiddetti “Padri della Patria”.

A loro sono state intitolate strade e piazze e innalzate statue in ogni città d’Italia.

Finalmente i ritratti veritieri di Garibaldi ( non l’eroe dei due mondi, ma ‘o nzallanuto). Vittorio Emanuele II ( non il re galantuomo, ma ‘o rre cafone). Cavour ( non il grande tessitore, ma ‘o nfamone) e Mazzini ( non l’apostolo del Risorgimento, ma ‘o terrorista).

Edito da Edizioni Nazione Napoletana, Corso Chiaiano, 28- 80145 Napoli -Tel. 333-4777721

L’equatore

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( Un giornale borbonico documenta l’unificazione italiana )

Gerente Responsabile : Niccola De Robbio

Saggio introduttivo di Maurizio Di Giovine

L’editoriale il Giglio nasce principalmente per promuovere iniziative letterarie volte al recupero delle vere radici culturali del SUD. In oltre dieci anni di attività non ha mai perso di vista la sua missione affrontando spesso grandi difficoltà di varia natura in un mercato, quello del libro, quasi sempre avaro di soddisfazioni specialmente quando i canali di distribuzione vengono praticamente monopolizzati dalle più note case editrici del Nord. Purtuttavia i suoi successi editoriali si sono susseguiti con regolarità anche per merito di una preziosa schiera di storici e letterati di chiara fama che fin dall’inizio dell’attività  hanno collaborato con amorevole assiduità..

Tra questi ci piace ricordare, profittando della presentazione di questo libro, il Dott.Maurizio Di Giovine già noto ai nostri Soci ed al nostro pubblico cibernetico ed al quale è stato affidato il compito di farne l’introduzione.
Il bravo storico e saggista, ben assolvendo il proprio ruolo, non si limita a presentare il contenuto di questo libro che di fatto è la semplice ristampa di un giornale apertamente filo-borbonico e precisamente degli unici tre numeri  di  cui ne fu consentita la pubblicazione,  prima che fosse chiusa la redazione con sbrigative e ferali maniere (giusta la nuova  “libertà” piemontese!).

Di Giovine entra agevolmente nelle vesti e nelle menti degli autori di quei giornali trasformando l’introduzione in un vero e proprio saggio critico su quello che fu un innovativo giornalismo di prima linea; un modo di fare notizia che ancora oggi riscuoterebbe grandi successi tra gli osservatori e critici dei regimi più totalitari. Si desume che la vera “Negazione di Dio” non fu certo il governo dei Borbone, come artatamente  strombazzato dai media del tempo, bensì quello ad esso sostituitosi pur dichiarandosi liberale.  In fondo questo solo aggettivo”liberale”, pur falso ma di grande effetto coreografico,  servì a far passare per allegre scampagnate o al massimo doverose operazioni di polizia le più brutali missioni di guerra e le più inaudite rappresaglie sanguinarie nei confronti  delle inermi popolazioni meridionali.

Nello specifico Di Giovine scopre e valorizza dei veri e propri atti di eroismo giornalistico da parte degli anonimi articolisti, di cui al libro, che, mettendo a repentaglio la loro vita, divulgarono non solo le bugie del nuovo governo piemontese ma sostennero soprattutto la positività di quello ormai passato di Francesco II.

La presentazione di questi giornali è quindi, per Maurizio Di Giovine, l’occasione per testimoniare, anche attraverso la sua persona, la continuità e la validità storica della resistenza all’occupazione del SUD dall’inverno del 1860 fino ai giorni nostri.
Una resistenza ormai tradizionale e proprio per questo sempre rinnovata.

Chi ha conosciuto personalmente Di Giovine, soprattutto in occasione  dell’annuale raduno di Civitella del Tronto da lui organizzato, sa anche che la sua profonda fede cattolica gli impedisce di demonizzare gli eventi che portarono alla violenta dissoluzione del Regno delle Due Sicilie; egli infatti li accetta come prova delle debolezze umane alle quali però oppone con serenità d’animo una mirabile resistenza culturale ed un tenace tradizionalismo borbonico.

La sua convinzione, condivisa da molti altri storici, letterati ed attivisti ogni giorno sempre più numerosi, si riassume nella famosa affermazione di Francesco II nell’ultimo proclama ai Popoli delle Due Sicilie “…le opere dell’iniquità non sono mai eterne!”

Editoriale Il Giglio, Vi aCrispi, 36/A – 80121 Napoli – Tel e Fax 081-666440 – www.editorialeilgiglio.it –

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Frate Antonino Cimbalo

Presentazione di Mario Battaglini

 

Il Battaglini ripropone nel 1967, in tempi ancora oscuri per il revisionismo storico, questa particolare opera rimasta per troppo tempo nei polverosi scaffali delle biblioteche dedicate al risorgimento italiano…quelle biblioteche molto defilate, spesso nascoste agli occhi degli studenti.

Il libro tratta della formidabile impresa compiuta dall’alto prelato S.E. Cardinale Fabrizio Ruffo vicario del Regno delle Due Sicilie..

Al pari del Sacchinelli frate Cimbalo accompagna il Cardinale Fabrizio Ruffo nella lunga guerra di riconquista della parte continentale del Regno delle Due Sicilie e narra gli eventi mirabili di cui è stato anche lui protagonista. Egli è però più sintetico del collega e per certi versi anche più preciso soprattutto nei particolari riguardanti i percorsi fatti dall’armata Sanfedista.

Comunque sia anche da questo testo che vede la luce la prima volta nel 1799, praticamente a ridosso degli eventi, si desumono sia la straordinarietà militare dell’evento  sia il valore fortemente politico dello stesso e non ultimo il carattere universale dell’impresa intesa come partecipazione popolare e coordinata da un uomo di raro ingegno tattico e strategico nonostante di Chiesa.

Che il Cardinale Fabrizio Ruffo ancora oggi sia oggetto di un immeritato oblio storico è in effetti un fatto esecrabile che non premia assolutamente gli storici di rinomata penna che affollano le biblioteche ed i quotidiani.

Infatti, indipendentemente dalla faziosità politica degli storici risorgimentalisti e non, ci domandiamo con quale onestà intellettuale sia possibile oggi, a distanza di oltre duecent’anni dagli eventi, o nascondere a milioni di studenti italiani e non questo fatto storico assolutamente unico nel suo genere o, nella migliore delle ipotesi, liquidarlo in poche righe trasformando un moto popolare di portata inaudita in una scorribanda di superstiziosi cattolici.

Editore A.Borzi – Roma -1967

Quando Satana firma la storia

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QUANDO SATANA FIRMA LA STORIA

Don Giuliano Lilli

…..il terzo libro di storia di Don Giuliano Lilli, asssieme ai due precedenti, dovrebbe essere adottato da tutte le scuole italiane, affinchè sia i docenti che i discenti possano risanare la loro forma mentis nei riguardi del nostro Risorgimento…..

Queste 525 pagine di storia Don Giuliano non le ha scritte per i neofiti. Il libro è indirizzato soprattutto agli studiosi del Risorgimento ed in particolare a coloro i quali si cimentano, in questo periodo di crisi economica, a trovare ragioni e giustificazioni dei mali  del presente.

Il sottotitolo del libro ” Tra lager e colonie, l’epitaffio anticristiano d’Italia dal nome Risorgimento” già fa intedere le ragioni che hanno spinto l’autore a comporre quest’opera. Ragioni che sono contese non tra ragione e cuore ma tra fede e miscredenza.  La lotta contro la Chiesa Cattolica appare in tutta la sua evidenza così violenta e pervicace da apparire agli occhi dell’Autore satanica. Noi non possiamo che essere d’accordo.

 

Edizioni Segno Via E.Fermi, 80 -33010 Feletto Umberto- Tavagnacco ( UD) – www.edizionisegno.it    tel 0432-575179/ fax 0432/575589

Gli eroi del Volturno

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( Per la Memoria contro l’Oblio)

Francesco II di Borbone, Pier Giusto Jaeger, Giuseppe Buttà, Giacinto dè Sivo, Pietro Calà Ulloa, Gennaro De Crescenzo, Giovanno Turco, Carlo Alianello, Nicla Cesaro, Antonio De Stefano

Il saggio riporta i seguenti argomenti :

La Battaglia del Volturno ( 1/10/1860), di autori vari.

Eroi sconosciuti, di Gennaro De Crescenzo.

Memoria Storica e bene comune, di Giovanni Turco.

Il tempo dell’orgoglio ritrovato, di Nicla Cesaro e Antonio De Stefano.

Dalla lettura di queste memorie si trae una notevole quantità di dati storici assolutamente inediti e di rilevante portata. Una particolare menzione merita l’argomento trattato da Giovanni Turco sul bene comune rappresentato dalla memoria storica di un popolo. E’ questo, di fatto, il pilastro fondamentale sul quale si basa l’esistenza stessa del nostro sito Web.

 

Editrice il Giglio, Via Crispi, 36/A – 80121 Napoli Tel/Fax: 081-666440

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Mario Giordano

 

Mario Giordano è nato a Napoli il 22-1-1925. Laureato in Medicina e Chirurgia. Specializzato in Cardiologia.

Ha frequentato le ultime classi elementari a Milano e ciò ha sviluppato in lui un particolare interesse per la storia della sua terra.

Dai testi scolastici apprese che l’ultima dinastia regnante a Napoli era costituita da sovrani retrogradi, spergiurii e sanguinari, anche se i loro regni erano detentori di alcuni primati non soltanto italiani ( primo treno a vapore, primo ponte in ferro etc. etc.) ma anche internazionali ( prima nave a vapore del Mediterraneo etc. etc.), evidenziati fotograficamente sugli stessi libri.

L’incontro, in età liceale, con gli scritti di Croce gli hanno fatto conoscere l’esistenza di “…ombre calunniose gettatevi dalla leggenda liberale….” sul peggiore di quei monarchi: quel Ferdinando II, comunemente additato come “La negazione di Dio”.

Ciò lo incuriosì e lo spinse ad approfondire l’argomento, nei limiti concessigli dagli impegni professionali.

Il pensionamento gli ha dato la possibilità di dedicarsi tranquillamente a questo impegno di revisione storica.

La scoperta di giovani entusiasti, riuniti nell’Associazione Culturale Movimento Neoborbonico, desiderosi di un serio revisionismo storico, ha fatto il resto.

La presente pubblicazione anticipa – per motivi cronologici legati alle prossime celebrazioni de il Centenario della Repubblica Napoletana – la stampa del II volume della : ” Vera storia del Regno delle Due Sicilie.

Edito a cura del Movimento Neoborbonico ( pres. Dott. Gennaro De Crescenzo) e dell’Autore, stampato presso le arti Grafiche della Grafitalia S.r.l. di Cercola (NA)

Monete

monete_regno_napoli.jpgMONETE DEL REGNO DI NAPOLI DA ROGGIERO  Primo Rè, fino all’Augustissimo Regnante CARLO V

D.Cesare Antonio Vergara

E’ questo un libro di storia vera ed incontrovertibile. L’autore, infatti, libero da ogni condizionamento politico narra il susseguirsi degli eventi nell’antico Regno con il dovuto distacco del cronista che deve relazionare in merito al conio delle monete ed al relativo collegamento con il regnante di turno, ma sentendosi sempre obbligato alla conseguenzialità degli eventi secondo una logica “pro-causa”……..

………” Il desiderio, la necessità, il piacere dei cultori e degli studiosi del nostro passato di poter consultare pubblicazioni ormai introvabili (molte da secoli) ci ha spinto ad entrare nel pur sovraffollato mondo editoriale per la riedizione in fac-simile di queste opere.Enormi e di varia natura sono le difficoltà che si incontrano nel voler riportare alla luce testi devastati dal tempo, ricostruendoli pagina a pagina, rigo per rigo, lettera per lettera. Difficoltà che si affrontano e si superano con la gioia di poterli riproporre, ripuliti da tutto ciò che il tempo vi ha aggiunto, nella loro veste originale con intatti tutti i pregi e difetti della stampa dellìepoca, facendo rivivere così quegli spaccati della storia del Meridione ed in particolare della Locride, coperti dall’oblio ma pieni del loro fascinoso carico di passato a cui necessariamente bisogna appoggiarsi per costruire il futuro. Solo riappropiandoci delle nostre radici, di quell’humus che di tanta civiltà ha illuminato il mondo, potremo incamminarci a testa alta, verso la grande avventura nel villaggio della Nuova Storia”

Francesco Pancallo

 

 

Francesco
Pancallo Editore – Locri – C.so V. Emanuele, 93 – Tel. 0964-29168

Lo stemma del Regno delle Due Sicilie

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Luigi Borgia A.I.H.

 

E’ testo è veramente utile soprattutto per coloro i quali necessitano di specifici approfondimenti sulla Casata dei BORBONE.

Naturalmente l’Autore non trascura tutta una serie di riferimenti storici necessari alla comprensione dello Stemma dei Borbone, ovvero della bandiera del Regno delle Due Sicilie, cosicchè il testo risulta anche  utile fonte per alcuni ragguagli, spesso controversi, in merito ad alcune importanti vicende. 

Ricco di illustrazioni inedite  è anche corredato di due abachi : il primo riguarda lo sviluppo delle parentele dinastiche a partire da Casa di Svevia e quella di Castglia per giungere fino ai  Borbone Due Sicilie e Borbone Spagna, il secondo sviluppa in modo meticoloso l’albero genalogico della Casa di Borbone Due Sicilie a partire da Ferdinando I fino ai giorni nostri.

 

Edito da Edizioni Polistampa, Firenze- Via Santa Maria, 27/r – 50125 Firenze Tel 055.233.7702- 055.229.410- Fax 055.229.430

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Angelo Mangone

 

Quest’opera vede la luce nell’ormai lontano 1976 quando parlare di revisionismo storico era ancora tabù.Eppure l’Autore, audace ingegnere di cui sono orgoglioso e più giovane collega, attraverso la descrizione dell’apparato industriale del Regno di Napoli riesce a fare una meritoria opera di demolizione delle falsità risorgimentali che hanno sempre dipinto il Sud come una landa desolata e retrograda.

Quanti colleghi avrebbero dovuto leggere questo libro prima di affrontare i faticosi studi d’ingegneria! Sono certo che, se così fosse stato, l’attuale classe dirigente avrebbe già operato da tempo nel senso del vero e leale rilancio del Sud.

 Domenico Iannantuoni

L’attuale situazione subalterna e arretrata del Mezzogiorno viene finalmente esaminata alla luce di un’analisi non solo qualitativa ma anche di precisi dati quantitativi che ne garantiscono l’attendibilità, per una più completa valutazione di quel “dualismo” economico Nord-Sud che si è sempre più aggravato dal 1861 ad oggi.

 

Angelo Mangone è nato a Taranto e si è laureato a Napoli in Ingegneria Meccanica dedicandosi giovanissimo all’attività dell’Industria.Fin dal ’62, ha ininterrottamente ricoperto incarichi dirigenziali in Aziende Meridionali dove ha maturato una vasta esperienza sui problemi del settore. I suoi approfonditi studi di storia politica, economica e militare del Sud rivolti in particolare al periodo immediatamente precedente l’Unità d’Italia e alla questione dello sviluppo industriale delle aziende operanti nelle aree depresse gli hanno permesso, dopo i numerosi saggi ed articoli comparsi su varie riviste e dopo il lusinghiero successo ottenuto con il volume L’Armata Napoletana dal Volturno a Gaeta 1859-1860 ( Fiorentino Ed. 1972), la realizzazione della presente opera anch’essa dall’ottica ” Pro Patria Napoletana”

Edizioni Casa Editrice Fausto Fiorentino


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