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Nella mia città, di carcere borbonico, ve ne è uno famoso: l’Ucciardone , ancora funzionante , e fino a pochi anni fa era ancora l’unico dopo 150 anni dalla fine del famoso e rimpianto Regno delle Due Sicilie…altrimenti chissà dove avrebbero messo i detenuti!
Allego per diletto dei lettori una circolare stampa originale che riporta la data del 24/10/1800, dove già Ferdinando IV ( poi II delel Due Sicilie) promulga Leggi a favore dei carcerati. A quanto pare sembra che mentre nelle restanti carceri europee del tempo i familiari dovessero provvedere al companatico dei congiunti chiusi in prigione, il grande Ferdinando ordinava che per i carcerati poveri il Fisco e cioè il regno, si addossasse le spese per il loro vitto. Meditate gente, meditate!
Antonio Rizzo da Palermo.
Come al solito, in tutti i regimi (forma politica che non condivido), ci sono i pro e i contro, il bene e il male non stanno mai interamente da una parte o dall’altra.
A proposito di carceri borboniche.
Liborio Romano, una volta ministro dell’Interno a Napoli 1860, uno dei primi provvedimenti che adottò, fu quello di abolire “LE LEGNATE” che usualmente, venivano praticate nelle carceri borboniche.
Lui qualcosa, la sapeva essendo stato in carcere in Santa Maria Apparente per ben due volte.
Genti del sud, uniamoci per fare chiarezza sulla storia, non ripetiamo i nostri errori, le divisioni hanno permesso a tutti gli invasori di dominarci.
Guardiamo le nostre cose con un pò più di serenità.
Giovanni
Ringrazio Giovanni per il tono pacato con cui prende le difese di Don Liborio Romano, ed è giusto che qualcuno lo faccia.
Solo una precisazione.
Le “legnate” non erano prerogativa delle carceri borboniche. La punizione era praticata di fatto in tutte le carceri del mondo a partire dalle civilissime America ed Inghilterra, passando dalla Francia e dal Piemonte fino a giungere alle Due Sicilie e quindi ancor più giù.
Per quanto riguarda Don Liborio confermo personalmente che anche tra i più forti sostenitori borbonici ho trovato sprazzi di sostegno molte volte misto a commiserazione. Che Liborio si sia pentito della scelta fatta in favore di Garibaldi e dei Savoia ne abbiamo notizia certa. Del resto la schiera dei pentiti, guidata da Settembrini, è molto lunga. Essa giunge fino ai giorni nostri. Il SUD di oggi è infatti il risultato dell’ascarismo politico iniziato appunto con la conquista delle Due Sicilie. Se la classe dirigente del SUD, sperando di vedere Napoli capitale d’Italia e fare nuovi e pingui affari, vendette se stessa ed il popolo ignaro al diavolo rimanendone poi gabbata…ben gli sta. Personalmente mi dispiace invece per il popolo.
Non credo che stia bene alla classe dirigente del Meridione il disastro per essi e per il popolo seguito alla unione, perchè quella classe era sen’altro superiore alle varie pari classi del Piemonte, della Lombardia, del Veneto, per non parlare di quelle degli staterelli emiliani. sono stati fregati perchè speravano che un’Italia unita avrebbe portato prosperità e grandezza L’errore l’abbiam pagato caro e continuiamo a pagarlo ancora oggi quando quelle classi superiori del nord usano l’odio, i Bossi che si puliscono il … con la bandiera italiana, il disprezzo contro i popoli italici ,contro Roma, contro Napoli, contro Palermo, il disprezzo tra lombardi Milano contro Bergamo, contro i valtellinesi etc..per una effimera,gretta pretesa di falsa superiorità morale ed economica:dimostrino di essere capaci.