Associazione Culturale Due Sicile – Sede di Milano
4 gen
Il Primo ponte sospeso a catene di ferro in Italia
All’ing. Luigi Giura,
uomo di specchiata moralità, tecnico e scienziato insuperabile, vanto dell’ingegneria delle Due Sicilie e dell’Italia nel Mondo.
Domenico Iannantuoni
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Con questo volume, che descrive in modo dettagliato un’ importante quanto sconosciuta opera d’ingegneria del Regno delle Due Sicilie, l’Autore propone una nuova visione delle dinamiche politiche ed industriali che hanno marcato lo sviluppo del sistema economico italiano dall’unità ad oggi, dimostrando che l’attuale divario di ricchezza tra Nord e Sud d’Italia, voluto e programmato da una inadatta “casta” politica ed industriale, è la ragione prima dell’inarrestabile declino del Paese.
Il testo possiamo collocarlo tra la saggistica storica e quella tecnico-scientifica, anche se non è assolutamente privo di approfondimenti di natura politica estremamente attuali.
Il modo in cui l’Autore sviluppa gli argomenti è abbastanza inusuale per un ingegnere e a tratti si ha perfino l’impressione di leggere un libro “giallo”, tante sono le sorprese storiche e tecniche che ci vengono di volta in volta svelate non senza un certo “suspense”.
Partendo dalle ragioni trasportistiche, che fin dai tempi più remoti impegnarono i reami del SUD nella realizzazione di un’opera stabile atta al superamento del Liri (Garigliano), Domenico Iannantuoni introduce un personaggio “chiave”, anche se poco noto in Italia, l’ing. Luigi Giura.
Questi infatti, non fu solo il progettista del ponte ancora oggi visibile, ma ebbe il ruolo di coordinatore-progettista dello sviluppo industriale di tutto il Regno delle Due Sicilie. La sua serietà e profonda preparazione ingegneristica, gli consentirono addirittura di impostare quella che Iannantuoni definisce una nuova scuola tecnica di pensiero, che sarà poi conculcata e quindi cancellata dai noti eventi unitaristici italiani.
La successiva ed ampia dissertazione sul contesto politico europeo del tempo, con riferimenti all’attualità o addirittura a passati più remoti, consentono al lettore di cogliere il significato politico dell’opera dell’Ing. Giura e quello molto più sorprendente relativo alla valenza internazionale che le Due Sicilie a quel tempo ricoprivano.
L’Autore poi si cala nel “ragionamento tecnico” presentando le caratteristiche strutturali dei primi ponti sospesi costruiti in America, Inghilterra, Francia e Due Sicilie, accompagnando il lettore nei dovuti confronti per poter apprezzare gli sviluppi dell’ingegneria nel settore specifico.
Punto cruciale dell’opera, tecnicamente parlando, è la descrizione del brevetto industriale dell’ing. Giura. Un’innovazione di portata internazionale che…purtroppo…non è divulgata dagli accademici italiani. Eppure questo ponte, aperto al traffico veicolare pesante nel 1832, fu ben conosciuto nel mondo almeno fino all’unità d’Italia e non può meritare quest’oblio.
Anche le discutibili opere di ristrutturazione, intraprese dall’ANAS nel 1998, sono occasione per nuove e sbalorditive sorprese, che Domenico Iannantuoni ci rivela non senza dispiacere per il suo ormai profondo legame di amicizia “fuori dal tempo” stabilito con il collega Giura.
L’opera di 245 pagine in formato A5, arricchita da oltre 60 illustrazioni a colori e due rielaborazioni grafiche in formato A3 riproducenti viste e sezioni del ponte prima e dopo la recente ristrutturazione, può considerarsi tra le più esaurienti a carattere tecnico-storico finora scritte sul “Real Ferdinando”, primo ponte sospeso a catene di ferro in Italia.
Per ulteriori informazioni: www.ilmeravigliosopontesulgarigliano.com
Edizioni May-C Publishing – May-C S.r.l. Via Verro, 12 -20141Milano – Tel. 0289517853 -Fax 0289530946 – e-mail:
8 Risposte per "Il meraviglioso ponte sul Garigliano"
Incomparabile, da par tuo!!!
Amico Domenico:
conosceva la storia del “Meraviglioso Ponte”, credo che chiamarlo solo ponte é svalorizzarlo… É un prodigio.
Anche conosceva la storia della battaglia sul Ponte fra le truppe borboniche e l´invasore sardo, alle terre delle Due Sicilie, dove sono nati i miei nonni vicini al Liri.
Penso che hai fatto molto bene di raccontare la storia a tutti.
Come collega (ingegnere civile) rendo omaggio al brillante costruttore l´ingegnere Luigi Giura.
Forte abbraccio a tutti gli amici duosiciliani di ADSIC,
Alberto Sarra
(Buenos Aires, Argentina)
ing. Domenico:
Non conoscevo l’esistenaza del “ponte sul Garigliano”, e ancor meno la sua storia e, devo dire che l’ho trovata molto interessante e toccante.
La parola ponte di per sè non dice nulla, ma se si viene a conoscenza del suo valore storico non possiamo che esserne orgogliosi.
GRAZIE a l’ing. Luigi Giura per averlo costruito e un grazie a te per avercelo presentato.
Vannisa Mora (BERGAMO)
Un testo che spazza via un ingiusto oblio, tanto più ingiusto in quanto volutamente promosso: si tratta di un’opera progettata, realizzata in toto (compresi materiali e relativa lavorazione) nel Regno delle Due Sicilie.
Ce n’è d’avanzo per dire che quel ponte dovrebbe assurgere a simbolo del Sud ricco di intelletti, energie e intraprendenza che ancor oggi si vuole mortificare.
e’ un altro pezzo della nostra storia che deve essere sempre più valorizzato per il suo passato glorioso.
Complimenti per averci lasciato questa memoria.
era ora che qualcuno iniziase a scrivere sulle opere e attività pre unitarie di cui il regnodelle due sicilie è stato depredato e sino a pochi anni fà nulla si conosceva se non per conoscenza personale. infatti oltre al genocidio messo in atto dai savoia vi è stata la cancellazione di tutta la storia del sud. grazie grazie grazie continuate a publicare sulle opere e sulle persone che il mondo prima dell’unificazione-occupazione ci inviadiava e ci invidia ancora.
<p>Carissimo Mimmo,<br />
ho terminato di leggete il tuo libro,. curato da te nei minimi particolari.<br />
Spero al più presto che questo ponte, una vera meraviglia tecnologica del Sud Italia, sia considerato dall’UNESCO “Patrimomio dell’<br />
umanità</p>
Per tantissimi italiani la storia di Italia dovrebbe essere riraccontata, come tante altre storie di questa nazione, capiremo che essa dovrebbe essere studiata alla lettera e con prove e documentazioni certe.La conoscenza dei fatti serve anche ad imparare che ha sempre prevalso l’interesse di parte a scapito della democrazia e che il potere tende sempre a sostituirsi a quello precedente senza curarsi di chi sarà poi a pagarne le conseguenze.Ciò che più non accetto è che al solito vengono calpestate quelle capacità e potenzialità individuali e originali di una popolazione che sono le sole ha renderla veramente libera,se non andasse così il mondo,ogni uomo in ogni parte della terra senza distinzione di razza o ceto sociale condizione ecc.., potrebbe contribuire a valorizzare e rendere meno infelice questa umanità.Ma anche le parole della legge sono vane se non vissute da ogni singolo uomo.
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