Da il Giornale del 23/12/07 un pregiatissimo quanto atteso pezzo di Paolo Granzotto sulla nota questione di Garibaldi avventuriero.
1 Commento to “La vera cronaca sull’Eroe dei Due Mondi”
Alberto Sarra
quelli cha abbiamo messo gli occhi nelle libri di revisionismo storico sappiamo Chi era Garibaldi…
Felicito per l´articolo: eccellente.
Alberto Sarra
OPINIONE DA DUE STORICI ARGENTINI
Sebbene e considerato in Italia come un´eroe dal Risorgimento, poco si ha dato a conoscere in nessuno dei “due mondi” sul suo passo per il Río de la Plata, dove si ha detto che e onorato per: Il Brasile come soldato della sua democrazia; la Repubblica dell´Uruguai come il suo difensore; e gli argentini come combattente contro la sua tirania, nella terra e nelle sue acque […] Cf. B. Mitre, Discorso del presidente nel atto di fondazione del monumento a Garibaldi in Buenos Aires, 1899.
Un´analisi dei documenti storici ci dicono che non é il Brasile chi cosí lo considera, altrimenti i separatisti di Río Grande do Sul, che mai fossero il Brasile.
Tanto per l´Impero del Brasile, come per la Confederazione Argentina (dopo 1853 si chiamerá Repubblica Argentina), Garibaldi non é stato altra cosa che un pirata, e come pirata fu perseguitato dai due stati. Allorché alla Republica del Uruguai -non era in quei tempi niente di simile ad un a repubblica-, e per Garibaldi si limitaba alla cittá di Montevideo, che piú di una cittá era una fattoria internazionale, con una popolazione avventuriera ed avventizia [tra chi prosperaba l´eroe dei due mondi].
Tra questa compagnia eterogenea di agenti internazionali e massonici, aggiotatori, borsaneristi, pirate ed avventurieri di tutta classe, gli emigrati argentini pretendevano portare alla sua patria la guerra della “civiltá”.
Cf. Ernesto Palacio, Historia de la Argentina
quelli cha abbiamo messo gli occhi nelle libri di revisionismo storico sappiamo Chi era Garibaldi…
Felicito per l´articolo: eccellente.
Alberto Sarra
OPINIONE DA DUE STORICI ARGENTINI
Sebbene e considerato in Italia come un´eroe dal Risorgimento, poco si ha dato a conoscere in nessuno dei “due mondi” sul suo passo per il Río de la Plata, dove si ha detto che e onorato per: Il Brasile come soldato della sua democrazia; la Repubblica dell´Uruguai come il suo difensore; e gli argentini come combattente contro la sua tirania, nella terra e nelle sue acque […] Cf. B. Mitre, Discorso del presidente nel atto di fondazione del monumento a Garibaldi in Buenos Aires, 1899.
Un´analisi dei documenti storici ci dicono che non é il Brasile chi cosí lo considera, altrimenti i separatisti di Río Grande do Sul, che mai fossero il Brasile.
Tanto per l´Impero del Brasile, come per la Confederazione Argentina (dopo 1853 si chiamerá Repubblica Argentina), Garibaldi non é stato altra cosa che un pirata, e come pirata fu perseguitato dai due stati. Allorché alla Republica del Uruguai -non era in quei tempi niente di simile ad un a repubblica-, e per Garibaldi si limitaba alla cittá di Montevideo, che piú di una cittá era una fattoria internazionale, con una popolazione avventuriera ed avventizia [tra chi prosperaba l´eroe dei due mondi].
Tra questa compagnia eterogenea di agenti internazionali e massonici, aggiotatori, borsaneristi, pirate ed avventurieri di tutta classe, gli emigrati argentini pretendevano portare alla sua patria la guerra della “civiltá”.
Cf. Ernesto Palacio, Historia de la Argentina