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Gigio Zanon

Si dice cha la Storia la scrivano i vincitori, e senz’altro è così da quello che noi possiamo dedurre leggendo i libri scolastici o quelli appena più specialistici ma ancora di “regime” e, peggio, assistendo ai programmi che ci vengono propinati da “mamma TV” e
dai media in generale.
Tuttavia, anche se la maggioranza degli esseri umani dà per veri il verbo scritto sui libri dei “pennivendoli” e ciò che mostrano le fiction televisive, vi è un discreto numero di persone (oggi sempre più crescente) che tiene in vita un minimo di critica o anche di vera e propria opposizione culturale denunciando le bugie vendute per verità.

D’altro canto la manipolazione delle informazioni si può dire che sia sempre stata la base comune di comportamento delle classi dominanti che da sempre si succedono al potere e che nella vana speranza di meglio puntellarlo e renderlo così più resistente agli urti delle verifiche storiche s’ingegnano quotidianamente nell’esercizio del plagio;
Così le verità, spesso anche le più oggettive, si intrigano sempre con altre parzialmente mistificate e anche con vere e proprie invenzioni di fatti mai accaduti, nel permanente tentativo di legittimare, e mantenere, il potere costituito e quindi giustificare il comportamento della classe dominante.
Accade però che le condizioni al contorno socio-economiche, meglio sarebbe dire del “mercato”, mutando celermente e costantemente in modo spesso imprevedibile fanno sempre cadere  il castello di bugie ( Le opere dell’iniquità non sono mai eterne! – Francesco II dagli spalti di Gaeta 14/02/1861-) mettendo in luce alcune contraddizioni che via via diventando sempre più numerose, rendono definitivamente insostenibile l’impianto dottrinario della classe dominante fino alla perdita della sua CREDIBILITA’. 

A questo punto una nuova classe si afferma demonizzando quella precedente, ripetendo esattamente il copione o al massimo apportandovi piccole variazioni nella speranza vana di essere enormemente migliore della precedente, e così nel tempo…

Naturalmente non tutte le classi dominanti si comportano allo stesso modo o dispongono di identico vero legittimo diritto/dovere di governo .legate come sono ad  un giudizio soggettivo di difficilissima mediazione proprio perchè  “umorale”, ovvero legato anche alle mode e  alle circostanze.

E’ anche questo il motivo per cui  lo studio critico, direi asettico, della Storia non è cosa facile poichè imporrebbe un’ analisi MECCANICISTICA degli eventi, spogliandoli dai sentimentalismi e dalle stucchevoli ideologie; ma proprio studiando solo le cause e gli effetti ci si può avvicinare di più alle cosiddette verità oggettive; ed è questo, appunto, l’arduo compito dei posteri.

Veniamo al dunque.

Se noi volessimo avvicinarci alla verità nel giudicare un personaggio storico, sia nel bene, sia nel male, dovremmo istruire un vero e proprio processo giudiziario con tanto di accusa, difesa, parte Civile e collegio giudicante.

Luigi Gigio Zanon, che non finirà mai di stupirci, insieme con un nutrito gruppo di magistrati, avvocati e storici hanno voluto processare Napoleone Bonaparte per i danni che egli causò alla Serenissima Repubblica di Venezia.
L’elemento scatenante dell’iniziativa fu la recente donazione di una statua del “Corso” al Comune di Venezia con relativa sua sistemazione in un pregevole e visitatissimo ambiente pubblico veneziano.
L’opposizione di Zanon e di buona parte degli ambienti culturali veneziani alla collocazione di tal simulacro fatale fu notevole fino a scatenare anche qualche attrito con l’ambasciata di  Francia, paese che, nonostante le decine di milioni di morti che causò il sanguinario dittatore in tutt’Europa, ancora lo adora e lo riverisce e mal comprende l’astio veneziano ( e non solo veneziano) verso il prediletto.
Ciò che fa ancor più specie è che anche a Venezia le Autorità locali restarono sorde alle proteste accogliendo il dono e magnificando l’epoca napoleonica che invero portò la distruzione della Serenissima Repubblica Veneta.
Ora noi ci chiediamo come mai ancora oggi, a distanza di oltre duecento anni,la classe dominante sente la necessità di deificare il Bonaparte.
Che sia ancora al governo la stirpe della classe dominante del tempo?

Secondo noi la risposta è affermativa!

Il processo tenutosi con i santi crismi della legalità ha fatto emergere tutte le colpe dell’imputato oltre alle connivenze dell’Austria e di gran parte  della massoneria italiana. Le testimonianze degli storici mostrano però ampie lacune sulle responsabilità della Gran Bretagna che, a nostro avviso, diventano evidenti con lo scandaloso risultato del Congresso di Vienna che restaura tutti gli stati prerivoluzionari ad eccezione di Venezia (e di Genova); risultato che Albione accettò di buon grado o addirittura promosse per togliersi di torno, in un colpo solo, importanti, legittimi e autonomi rivali commerciali nel Mediterraneo e non solo. 


Il sig. Napoleone Buonaparte, per la cronaca, è stato condannato dalla Corte per immensi furti di opere d’arte di inestimabile valore,incendi e gratuite
distruzioni di edifici religiosi, pubblici, privati e di vasta parte del patrimonio artistico veneziano, innumerevoli eccidii di innocenti e quindi per aver voluto e
provocato la cessazione della legittima Repubblica Veneziana all’epoca neutrale nel conflitto Franco-Austriaco.

A Gigio Zanon va il nostro più vivo apprezzamento per questo suo lavoro che speriamo possa trovare la massima divulgazione in tutte le scuole d’Italia e  anche il meritevole accoglimento cinematografico o televisivo.

Domenico Iannantuoni

Filippi Editore Venezia