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(Ricordati, o Signore)

Le verità negate sulla tragedia del SUD fra Borbone, Savoia e briganti.

( Dora Liguori )

E’ difficile descrivere questo libro come “romanzo storico” oppure come “saggio di storia, vera, romanzata”, certo è che  una volta iniziata la lettura se ne viene catturati.
Sulle prime battute le fasi descrittive degli ambienti, dei protagonisti e delle situazioni fanno pensare ad una narrazione classica, qua e là un po’ noiosa, in taluni casi anche troppo infiorata e soprattutto fin troppo precisa e ripetitiva…poi, proprio quando si è quasi deciso di deporre il libro, ecco un nuovo evento, un cambio di scena, un richiamo storico che ti fa riflettere o ti solleva nuova curiosità e così, in questo susseguirsi di colpi di scena, la lettura diventa sempre più piacevole e interessante.
La trama che all’inizio sembra semplice o addirittura scontata si complica pagina dopo pagina rendendo il romanzo sempre più vero, mentre le figure dei protagonisti e del microcosmo che li circonda assume un rilievo quasi fotografico.

Quando poi la storia d’amore tra Argenzia ed Aldrigo si “intriga” con i reali eventi storici della conquista delle Due Sicilie,
ecco che il ritmo narrativo progressivamente si trasforma e si evolve generando alternativamente suspence, curiosità, rabbia e passione per i protagonisti principali nei quali tutti, credo, ad un certo punto desidererebbero immedesimarsi.
Dora Liguori, con questo romanzo d’amore, riesce a trasmettere una quantità esorbitante di vere informazioni storiche senza che il lettore se ne avveda, contestualizzandole nei momenti d’amore, di passione, di sofferenza, di paura o di vera e propria angoscia, ma anche nei momenti di speranza che, verso la fine della narrazione, prendono via via il sopravvento riportando lentamente il lettore al presente ma con la consapevolezza tangibile di quella che fu la drammatica “conquista del SUD”.

Domenico Iannantuoni

Ricordati, o Signore, di quel genocidio operato al SUD dal 1860 al 1863 ad opera dei Savoia per costruire, con il sangue della
popolazione inerme, il nuovo Regno d’Italia.
Il libro si basa su una rigorosa ricostruzione storica, integrata da fatti tramandati oralmente, dell’avventura vissuta, suo  malgrado, da un capitano spagnolo (specie di agente segreto) coinvolto nelle tragiche vicende del Meridione d’Italia per ordine di
Isabella di Borbone, regina di Spagna.
Infatti, il capitano Aldrigo Seguento, marchese di Valleloid, viene inviato in Italia, per scopi di “copertura politica”, a sostegno della spedizione capeggiata dal generale, anch’esso spagnolo, Josè Borjes, per il ripristino dei Borbone nel Regno delle Due Sicilie.
Il capitano, travestito da prete, sarà testimone e parteciperà anche direttamente alle battaglie precedenti la mancata conquista di
Potenza, supportato da una giovane nobile, coraggiosa ma disturbata nella psiche. Egli vivrà, soffrendola da vicino, l’immane tragedia delle popolazioni del salernitano e della Lucania, strette fra l’invasione dell’esercito piemontese e la reazione dei filo-borbonici capeggiata, oltre che dal Borjes, dal feroce capo-brigante Carmine Crocco Donatelli.
Mai raccontato nei particolari della storia ufficiale, questo è il resoconto, realistico nel suo squallore, della conquista di un regno da parte dei Savoia, mossi non da principi idealistici o per l’unità di un popolo che poco aveva in comune per essere unito, ma dall’esigenza di mettere mano alle ricche riserve auree del Regno delle Due Sicilie, riserve indispensabili a salvare dalla
bancarotta l’indebitato stato sabaudo.
Dopo il primo sconvolgimento prodotto dalle imprese di Garibaldi che, nella pratica, consegnava il Sud ai Savoia, nasce una
reazione, all’inizio confusa, ad opera di alcuni nobili (pochi), del clero e soprattutto dello strato più povero del popolo che
preferiva i Borbone agli “stranieri” piemontesi: la cosiddetta “rivolta delle pezze ‘n culo”. La violenta rivolta, divampata in tutte le province del già regno borbonico, fu condotta da povera gente che, quasi del tutto disarmata rispetto all’organizzato esercito piemontese, riuscì ugualmente ad impegnare quest’utimo in violente battaglie dando…parecchio filo da torcere.
I Savoia, infine, ebbero ragione del SUD per un coacervo di situazioni ancora oggi non del tutto chiare e, soprattutto, ebbero
ragione poichè soffocarono, spietatamente, la reazione in un bagno di sangue. E ciò potè avvenire attraverso esecuzioni sommarie degli abitanti di interi paesi nonchè fucilazioni di massa, senza alcun regolare processo (legge Pica), di migliaia di uomini colpevoli solo di essere meridionali.
Le fosse comuni ad opera del governatore. generale Cialdini, non avranno nulla da invidiare all’orrore di altri più recenti stermini. L’unica differenza consisterà nel fatto che, mentre queste ultime povere vittime hanno avuto, almeno, la pietà della Storia, alle vittime dei Savoia è stata negata anche la conoscenza storica del loro olocausto.
Il libro, nel ripercorrere l’infelice missione dell’agente segreto spagnolo, racconta il modo e i fatti che determinarono la mancata vittoria dell’esercito reazionario, fatti avvenuti tra Padula e Potenza.
La sconfitta non consentirà mai più, anche nell’arco dei decenni successivi, al SUD di riprendersi ed ai sopravvissuti lascerà
solo un’amara scelta: l’emigrazione.

Dora Liguori

 

Edito A.C.M. Matera – Roma – Via Cupa, 14 – 00162 Roma