Associazione Culturale Due Sicile – Sede di Milano
22 ott
Di Pino Picciariello
Un giovane aristocratico napoletano,rampollo di una delle famiglie più nobili e devote alla dinastia dei Borboni di Napoli,vive il tramonto di questa casata.
Pur criticando alcuni aspetti della miope ma accorta politica del suo re,intravede tempi cupi per le riconoscenti popolazioni meridionali che voltano le spalle alla dinastia che li ha elevati,per la prima volta dopo secoli di sottomissione,al rango di sudditi di un “regno”.
Difatti la storia gli darà ragione.
Oggi i meridionali si sentono abbandonati dai discendenti di quei fratelli settentrionali che liberano il meridione dalla “tirannia” dei re di Borbone con tanto eroismo e promesse di prosperità e civiltà.
Scomparsi i Gattopardi di Tomasiana memoria oggi imperano nel Sud solo sciacalli,in un orribile scenario che ha vanificato il glorioso Risorgimento italiano.
Energico,altruista,passionale,ricercatore di verità “vere”,fino a spingersi nella lontana India per avere risposte definitive al perché dell’esistenza.
Tra passioni amorose,lirismo,problematica storica e politica il barone Filangieri sarà vinto solo dal destino,più grande e più forte anche del più grande e più forte degli abitanti di questo strano Sud
….Valerio da buon napoletano viveva con frenesia la bellissima festa del natale.Fin da piccolo era stato accostato alla passione per il presepio.Puntualmente ogni anno, all’avvicinarsi dell’evento si dedicava alla ricerca di nuove e pregiate statuette per arricchire la bellissima collezione di famiglia.
A questa passione sacrificava giorni interi in estenuanti ricerche,spingendosi fino ai paesi più lontani. Quell’anno si era recato in terra di Bari.Dopo aver visitato le province di Lecce e Taranto si trovava ora sulla via del capoluogo.In quelle province vi erano vi erano piccoli paesi famosi per la produzione di statuine in terracotta,molto ambite dai collezionisti; era riuscito a trovarne alcune di pregevole fattura.Sulla via del ritorno pensava alla loro collocazione nel grande presepe che stava allestendo col padre a Napoli.Entrava nella cittadina d’Acquaviva delle fonti,a poche decine di chilometri da Bari.Le ombre della sera avevano ammantato la strada.Il freddo pungente e secco spinse Valerio a fermarsi nella cittadina.Stava informandosi dove poter trovare alloggio quando uno strano fremito percorse il suo cavallo.Questo si arrestò improvviso,tirando calci per aria e scartando continuamente per disarcionarlo. Riuscì nell’intento procurando al malcapitato un terribile volo contro il muro di una chiesa.La rapidità con cui si svolse l’azione lo colse impreparato nella disgraziata caduta.Ne riportò una contusione al ginocchio e dolori lancinanti al bacino ed ai gomiti.
E sventura ancor più grave,il prezioso pacco contenente le statuette di terracotta era finito sotto il suo peso,provocando la rottura dei pezzi pregiati. Ma il peggio doveva ancora venire!Stava cercando di rimettersi in piedi soffrendo terribilmente quando tutto il mondo cominciò a crollargli intorno!Non riusciva a capire se era la sua testa che non connetteva o se davvero la realtà circostante stava cambiando forma:i muri dei palazzi tremavano con tremende vibrazioni,gonfiandosi a dismisura per poi schiantarsi di botto.Crepe si aprivano nel terreno,calcinacci piovevano dal cielo come grandine,paurosi boati e sordi brontolii rompevano con fragore la quiete della sera:il terremoto stava squassando la città e il suo cavallo lo aveva preavvertito.Era la sera del 16 Dicembre 1857,ed un violento terremoto scuoteva il Vulture e le zone circostanti…..
Edito da Schena Editore, v.le Stazione, 177 – 72015 Fasano (BR)
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