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Associazione Culturale Due Sicile – Sede di Milano

Archivio del 2002

Ricerca del Dott. Giovanni Saitto, pubblicata sul libro ” La Capitanata, fra briganti e piemontesi”

Note introduttive di Domenico Iannantuoni

Di seguito l’elenco, in ordine alfabetico, degli insorgenti ( cosiddetti briganti, secondo l’agiografia risorgimentale ) “giustiziati”, nei primi anni successivi all’unità, in terra di Capitanata o ivi definitivamente catturati e poi giustiziati in altra provincia. (continua…)

Per chi suona la campana?

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Nella Fortezza di Civitella del Tronto, sullo spiazzo ove era anticamente installata la batteria detta “Scornata,” vi è ora una campana che rintocca due volte al giorno, spandendo il suo suono in tutta la  Val Vibrata. (continua…)

Apologia dei Luciani

S. Lucia

Se davvero esiste il cielo dei pazzi d’amore per Napoli, in quel cielo un posto privilegiato spetta di diritto, senz’alcun dubbio, ai Luciani. E se il cuore della Napoli antica e bella batte ancora in alcune parti della città, una di queste è, senz’altro, quel che resta del vecchio Borgo Marinaro di Santa Lucia. (continua…)

Bandiera Inglese

La rivolta siciliana iniziò il 12 gennaio 1848: essa non fu casuale né spontanea, bensì organizzata in modo particolareggiato dalla classe dirigente isolana, composta dai grandi latifondisti che sapevano di poter contare sull’appoggio dell’Inghilterra, da sempre interessata a porre una sorta di protettorato sull’isola e sulla sua economia. (continua…)

Te lo do io Pinocchio

tratto dal Periodico Due Sicilie Novembre/Dicembre 2002

Pinocchio

 

1869: ANTICONCILIO A NAPOLI

Nell’anno 1869, un anno prima della caduta definitiva dello Stato Pontificio, il papa Pio IX indisse il Concilio Vaticano I da tenersi dall’otto di dicembre in Roma. Alla notizia, l’invidia e il sulfureo odio massonico ne misero in gestazione uno antisimmetrico, in odio al Papa e alla religione cristiana cattolica. Gli apostoli del vero avrebbero costituito un concistoro di antilupi, si sarebbero cioè riuniti nell’Anticoncilio di Napoli (poi miseramente abortito), promosso dal libero muratore conte Giuseppe Napoleone Ricciardi. A codesti antilupi il Garibaldi, in data 11 ottobre da Caprera, inviava un indirizzo di saluto e di incitamento che merita di essere riportato per intero perché i nostri lettori si facciano un’idea precisa dei sentimenti che il sublime grado 33 della consorteria massonica italiana (in realtà, con qualche eccezione, carboneria, associazione di rivoluzionari bombardieri) nutriva nei confronti della vera Chiesa e del Papa:

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Il 1848 si apre all’insegna della rivoluzione. Il 9 gennaio nella città di Palermo l’aria è quella che precede le insurrezioni e, in barba alle disposizioni, numerosi cartelli ed avvisi a stampa annunciano la futura sollevazione contro i napoletani. (continua…)

Balla coi lupi

Balla Coi Lupi

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Nell’ annoso e appassionato compito di divulgazione delle loro orgogliose radici ai meridionali ed ai meridionesi ,…agli autoctoni inconsapevoli, ai “deportati” reazionari ed agli “integrati” , ai sordo-muti-ciechi pagnottisti e narcisisti che non intendono rinunciare agli scarsi privilegi di servi della gleba, ho sovente incontrato – nella giostra delle numerose associazioni e movimenti meridionalisti che ovunque pullulano – patrioti incanutiti e inamovibili, silenti e troppo aristocraticamente pretenziosi, desiderosi solo di un attimo di gloria o di un nastrino dell’ Ordine Costantiniano o di un invito al ballo del discendente del nostro antico Re….

(continua…)

Giuseppe Garibaldi

(dal PeriodicoDuesicilie 09/1998)

Chi era veramente l’avventuriero dei due mondi ?

Giuseppe Garibaldi

Giuseppe Garibaldi nacque a Nizza il 4 luglio 1807 e morí a Caprera il 2 giugno del 1882. Il personaggio, esaltato come eroe dalla storiografia dell’attuale regime, era in realtà di ben diversa levatura. Per poter far comprendere chi era veramente Garibaldi ho ritenuto di raccontare gli episodi della sua vita piú significativi, quelli cioè a cui viene data piú importanza dai suoi agiografi, solo nei fatti essenziali, senza cioè dedurne alcun commento, lasciando cosí ai lettori di farsene di suoi. Attorno a questi episodi sono state pure inserite le piú significative vicende storiche, durante le quali, e per conseguenza delle quali, quegli episodi avvenivano. In tal modo, mi pare, quegli stessi episodi riescono ad essere compresi e, soprattutto, riescono a delineare una immagine certamente piú realistica della essenza del personaggio, definito dalla storia come “l’eroe dei due mondi”, ma che, a mio sommesso parere, fu un uomo, a dir poco, ingenuo, sia pure un avventuriero di diaboliche qualità, manovrato abilmente da un non tanto oscuro burattinaio.

(continua…)

Tu vuo’ fa’ l’Americano

Tu vuo’ fa’ l’Americano

Che fossimo diventati una colonia americana sin dallo sbarco “alleato” non v’è mai stato dubbio ma siamo comunque sempre andati fieri della nostra antica civiltà, della millenaria storia che abbiamo alle spalle. Abbiamo insegnato molte cose, soprattutto agli americani che, tristemente, dovevano mettersi in viaggio da molto lontano, per ammirare le nostre vestigia storiche, delle quali a Las Vegas esiste qualche volgarissima e raffazzonata imitazione in cemento armato e plastica…. Loro, poverini, sono un popolo giovane, senza tradizioni e con pochissima storia – essendo pure un popolo variegato, un patchwork di esuli, emigranti, perseguitati politici di altre lontane civiltà – desiderosi d’impossessarsi di un nobile briciolo di identità nazionale, DI RADICI, che – spiace per loro – spetterebbe solo ai nativi americani ovvero a quella razza “rossa”, prima falcidiata dal nostro Colombo (che non è il più celebre “tenente” del datato serial americano) quindi relegata a calci nel sedere nelle riserve indiane e clinicamente trasfusa, per tenerla in vita e fare monetizzante folklore hollywoodiano, con alcool, hot dog, patatine e big Coke, com’è analogamente accaduto per l’antichissima razza nativa australiana degli aborigeni, il cui 70% del residuato bellico oggi esistente, che vive ai margini del deserto e delle megametropoli è composto da alcolisti e depressi…… Insomma, gli anglosassoni ne han fatti di danni all’umanità!

(continua…)

Ma chi erano poi i Briganti?

Ormai sappiamo rispondere. Essi erano ex ufficiali e soldati del disciolto esercito Duosiciliano (Borbonico), contadini, preti, giovani renitenti alla leva, donne innamorate dei loro uomini insomma, in poche parole erano parte di un Popolo che non voleva sottomettersi alle angherie del nuovo conquistatore piemontese e dei loro alleati liberali, pur sudisti questi ultimi. Se oggi il revisionismo storico di quel triste periodo sta dilagando, portando alla luce i misfatti perpetrati nel Sud in 143 anni di esasperata colonizzazione, lo dobbiamo soprattutto al sacrificio di quei giovani. E furono decine e decine di migliaia a sacrificare la loro vita in nome della libertà.

Non briganti, nel senso dispregiativo ancora oggi usato a mani piene dagli storiografi ufficiali ma guerriglieri, insorgenti, partigiani e legittimisti anche loro padri, madri, fratelli e sorelle che si opposero, forse in modo confuso ma sempre coraggioso, ad un esercito invasore agguerritissimo, spregiudicato e terrorista.

 

Noi non possiamo e non dobbiamo dimenticarli.

Domenico Iannantuoni

 

Gioacchino Di Pasquale

(continua…)


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